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Volentieri suggeriamo questa pillola di Laura Giunti di Evolvere su un tema che consideriamo fondamentale per le imprese: come osservare la realtà. Laura collabora da anni al brain-trust Naima. 

Siamo come il protagonista di Insterstellar: in prossimità di un buco nero, dove le coordinate cambiano, i campi di energia stravolgono le nostre idee di spazio tempo ma nel contempo se riusciamo a ‘passare’ oltre entriamo in un campo di osservazione molto promettente, dove segnali contraddittori trovano una loro ragione d’essere in un modo nuovo di osservare la realtà.

Se tutto fosse fermo, stabile, immobile non avrebbe alcun senso osservare la realtà perché sarebbe già nota, vissuta e noiosamente reiterata.

Fortunatamente tutto cambia, ultimamente a ritmi esponenziali ed incalzanti. Oggi non è tanto al velocità quanto l’accelerazione ciò che conta e quindi la nostra sola esperienza e il nostro vissuto non sono più sufficienti per comprendere appieno cosa sta succedendo, le relative implicazioni e ipotizzare il prossimo futuro. E’ davvero difficile riuscire a comprendere un futuro che viene avanti in maniera assolutamente non lineare: dove con gli eventi cambia continuamente anche il quadro di riferimento.

Ecco perché c’è un fiorire di Osservatori che studiano i fenomeni, anche quelli più disparati: da quelli su argomenti scientifici a quelli su tematiche più amene e dilettevoli.

Come nel mondo di Insterstellar anche nel marketing (si parva licet) il modello di osservazione e gli osservatorii stanno cambiando: da quelli che adottavano il criterio esaustivo, scientifico, deterministico, econometrico, categorizzante del passato, oggi gli Osservatori utili alle Aziende sono quelli sull’evoluzione sociale, sui profili generazionali, sugli stili di consumo, sulla digital transformation e relativi impatti sull’evoluzione del Retailperché sono questi adesso i VETTORI E I ‘PANIERI’ DELLE INFORMAZIONI E DELLE CONOSCENZE che indirizzano l’innovazione. Che osservano l’accelerazione, non la velocità costante.

Se le variabili e i fenomeni oggetto di studio degli Osservatorisono molteplici, allora essi richiedono un mix di competenze diversificate e specialisticheoltre che di tools digitali per analizzare big data– che solo professionalità competenti, che lavorano in squadra, sanno interpretare: antropologi, etnografi, ricercatori, statistici e matematici, conoscitori dei mercati, sociologi e filosofi … in poche parole competenze scientifiche e umanistiche insieme.

E’ una prospettiva sfidante ed interessante.

Di contro, la dinamicità del campo di osservazione e dell’osservazione comporta un altro elemento fondamentale: i ‘buoni’ Osservatori sono:

  • permanentiperché la realtà continua a mutare e richiede un monitoraggio continuativo e costante; solo così ci coglie oltre alla velocità anche l’accelerazione
  • dinamici cioè in grado dirimodulare le osservazioni in funzione di ciò che man mano i risultati palesano: ciò che scopriamo oggi evidenzia anche aspetti della realtà che non erano stati previsti ieri ma che è bene tenere sotto osservazione domani!
  • tecnologici, cioè supportati da capacità di calcolo ampie e molto flessibili
  • facilmente investigabili dagli utilizzatori perché ogni domanda ne suggerisce altre e la strategia cognitiva consiste più nel fare le domande giuste che nel tentare risposte definitive.

Siamo pronti al ‘salto quantico’? Parliamone! Laura Giunti