Con grande piacere ospitiamo la introduzione scritta da Enrico Sassoon (editor di Harvard Business Review) al libro ‘Senza aspettare Godot’.
Il libro di Alex Bruni, esperto di gestione d’impresa con fughe laterali di pianista jazz e filosofo del quotidiano, come il calabrone non dovrebbe esistere. Ma se il calabrone vola perché non dovrebbe esistere un libro che in poche decine di pagine si propone di suggerire come sia possibile gestire con successo un’impresa in Italia nel caos competitivo della realtà globale planetaria contemporanea?
Allora è meglio leggerlo prima che le volubili vicende del web lo sommergano nell’information overload. Potrà piacere e anche rendere edotti della complessità dell’impresa: l’impresa di fare impresa in quello che è probabilmente il momento più complesso nella storia economica del mondo in quello che è probabilmente il Paese più complicato del mondo.
A qualcuno potrà anche non interessare che si stia attraversando il mare in tempesta della quarta rivoluzione industriale, ma il fatto è che qui siamo. La trasformazione digitale imperversa e l’intelligenza artificiale diventa ogni giorno meno stupida e pro- babilmente comincerà presto a mangiarsi parecchi posti di lavoro, sicuramente quelli meno qualificati e più facilmente codificabili. E allora? Come cambiano le prospettive per una piccola impresa tipicamente italiana che si è ricavata una nicchia o per quella meno tipicamente italiana che ha raggiunto la seconda o terza generazio- ne, ha avuto successo, si è proiettata su mercati internazionali e rie- sce persino ad avere un brand di successo, a fare ricerca e ad attrarre quei talenti che non sono stati divorati dalle poche grandi imprese o che non sono trasmigrati altrove in cerca di fortuna. Qui sta il focus di Bruni alla ricerca …
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